Rieducazione motoria
Dicembre 8, 2023Rieducazione posturale
Dicembre 8, 2023Il metodo Kabat o di Kabat (noto anche come tecnica Kabat e Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation, Facilitazione Neuromuscolare Propriocettiva, PNF)[1] è una tecnica di facilitazione e riabilitazione neuro-muscolare basato sulla stimolazione dei propriocettori. Il metodo fu sviluppato dal neurologo statunitense Herman Kabat fra gli anni quaranta e cinquanta ed è oggi frequentemente applicata a pazienti neurologici affetti da mielolesioni o altre patologie neuro-muscolari
A chi è rivolta
A diversi tipi di patologie del sistema nervoso: esiti di ictus, ischemie, morbo di Parkinson, atassie cerebellari,para e tetraplegie traumatiche, malattie muscolari progressive. A seconda del danno, la rieducazione precoce sarà rivolta ai diversi disturbi motori e del linguaggio, cognitivi, comportamentali oppure se la patologia è progressiva sarà rivolta a contenere gli esiti della cronicità. In tutti i casi, sia nell’adulto che nel bambino, la scelta della “tecnica” terapeutica sarà legata alla singola problematica e ad una attenta valutazione degli obiettivi. L’intervento riabilitativo in età adulta ha l’obiettivo di riportare l’individuo malato al più alto livello possibile di autosufficienza fisica, psicologica, sociale
Il metodo
Il metodo Kabat, conosciuto anche come F.N.P. (Facilitazioni Neurocinetiche Progressive) è una particolare tecnica di Riabilitazione neurologica che mira al recupero di una funzione, attraverso la stimolazione estero- e propriocettiva. Durante la seduta di Riabilitazione con il metodo Kabat, il paziente effettua dei movimenti secondo degli schemi ben precisi, seguito costantemente dal Fisioterapista. I movimenti eseguiti hanno una direzione diagonale e spirale e coinvolgono i muscoli facendoli lavorare in un pattern globale.
Il campo di applicazione del metodo Kabat include, oltre le patologie neurologiche, anche le patologie ortopediche, risultando utile ad un recupero e ad una ripresa delle normali attività della vita quotidiana.
La terapia
• Le stimolazioni verbali: possono favorire i movimenti svolgendo un ruolo per l’organizzazione del comportamento motorio.
• Il contatto o la compressione manuale del terapista: può intervenire come mezzo di stimolazione plurisensitiva.
• Opponendo una resistenza al movimento: viene facilitato un reclutamento, finalizzato, di tutte le catene cinetiche che necessitano sia di un incremento della forza, sia di maggior coordinazione.
• La ripetizione della combinazione ottimale di stimoli facilitanti e inibenti determina una risposta senso motoria automatica e corretta, fenomeno fondamentale per l’apprendimento dell’atto motorio.